The Italian bat roost project: a preliminary inventory of sites and conservation perspectives
 
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c/o Dipartimento Ambiente-Salute-Sicurezza, Università degli Studi dell'Insubria
 
 
Publication date: 2005-01-31
 
 
Hystrix It. J. Mamm. 2004;15(2)
 
KEYWORDS
ABSTRACT
Abstract The Italian bat roost project, launched by the Italian Chiroptera Research Group (GIRC), aims to develop a constantly updated national database of bat roosts. Short-term objectives are to inventory roosts and identify the most important ones from a conservation perspective, in order to set priorities for management actions. Published records and field data from 1990 onwards are filed. To date, the database contains 1243 records from 750 roosts, covering 352 10x10 km UTM grid-cells. Among roosts, 167 were used for hibernation (S roosts), 244 for breeding (R roosts) and 431 as either temporary roosts or for unknown needs, not verified or not considered in the survey (X roosts). Roosting sites occurred in buildings (45.1%), caves (35.3%), artificial underground sites (10.3%), trees (5.5%), bridges (2.1%), bat boxes (1.3%) and rocky cliffs (0.4%). At least 29 species were found, and the number of roosts per species ranged between 1 and 261. S and/or R roosts fulfilling certain combinations of number of species and individuals or having at least 50 individuals of species cited in Annex II of the 92/43/EEC Directive (excluding Miniopterus schreibersii, adding Myotis punicus) were classified as sites of special conservation interest. When meeting at least one such conditions, type X roosts that were not classified as either S or R, were considered potential sites of special conservation interest, for which further data collection is recommended. In all, 97 roosts of special conservation interest were identified: 30 S roosts, 60 R roosts and 7 roosts selected for both hibernation and breeding. 20 X roosts were identified as potential sites of special conservation interest. For at least 93.7% of roosts, factors potentially harming the bats were documented, particularly people access to the roost, and renovation of buildings used as a roost. In almost two thirds of such cases it was judged that conservation was not ensured. Only 52.6% of roosts selected for their special conservation interest were located within protected areas, including areas proposed as Sites of Community Importance (92/43/EEC Directive). The situation is particularly remarkable in Sardinia, which hosts 24.7% of the selected sites of national importance, and only 29.2% of these are within protected areas. The results highlight major knowledge gaps, from both the geographical and species perspectives. There is an urgent need to encourage roost surveying, activate roost protection measurements and initiate demographic monitoring, giving priority to the roosts identified as sites of special conservation interest. Riassunto Progetto Roost Chirotteri Italia: inventario preliminare dei siti e indicazioni sulle strategie di conservazione Il Progetto Roost Chirotteri Italia, avviato dal Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri nel 1999, si propone la realizzazione di una banca dati nazionale dei siti di rifugio utilizzati dai chirotteri. Obiettivo a breve termine è stilare un inventario dei roost e individuare quelli di maggiore importanza conservazionistica, ai fini di un'attivazione prioritaria di interventi concreti di tutela. L'archivio considera i dati rilevati a partire dal 1990, comprendendo tutte le informazioni ricavabili dalla letteratura e dati inediti. Sono state finora archiviate 1243 segnalazioni, relative a 352 particelle UTM 10 x 10 km e 750 roost, dei quali 167 utilizzati per lo svernamento (roost S), 244 per il parto e l'allevamento della prole (roost R) e 431 per il riposo diurno ed eventualmente altre funzioni biologiche non accertate o non considerate nell'ambito dell'indagine (roost X). I siti sono rappresentati da: edifici (45,1%), grotte (35,3%), ambienti ipogei artificiali (10,3%), alberi (5,5%), ponti (2,1%), bat box (1,3%) e pareti rocciose esterne (0,4%). La frequentazione è complessivamente riferibile ad almeno 29 specie. Il numero di roost noti per specie varia da 1 a 261. Vengono proposti criteri di selezione per la valutazione dell'importanza, a livello nazionale, dei diversi siti: i roost S e/o R che presentano determinate combinazioni di numero di specie e numero di esemplari presenti o che ospitano almeno 50 esemplari di specie in allegato II Direttiva 92/43/CEE (con l'esclusione di Miniopterus schreibersii e l'aggiunta di Myotis punicus) sono considerati siti di speciale interesse conservazionistico. I roost X per i quali non è stata accertata la funzione R e/o S e che soddisfano gli stessi criteri, vengono considerati potenziali siti di speciale interesse conservazionistico, da sottoporre prioritariamente a ulteriori accertamenti chirotterologici. Complessivamente risultano individuati come siti di speciale interesse conservazionistico 30 roost S, 60 roost R e 7 roost selezionati per entrambi i ruoli S ed R. Sono inoltre individuati come potenziali siti di speciale interesse conservazionistico 20 roost X. Per il 93,7% dei roost complessivamente inventariati risultano segnalati fattori d'interferenza con la chirotterofauna (in particolare: afflusso antropico e, nel caso dei roost in edifici, lavori sugli immobili). Le garanzie di conservazione di tali siti e della chirotterofauna associata sono giudicate insoddisfacenti in quasi due terzi dei casi. Solo il 52,6% dei roost selezionati come siti di speciale interesse conservazionistico risulta inserito in aree protette (pSIC compresi). Particolarmente degna di nota la situazione della Sardegna: tale regione ospita il 24,7% dei siti di speciale interesse conservazionistico complessivamente rilevati, ma solo il 29,2% di essi è inserito in aree protette. Il quadro conoscitivo delineato appare lacunoso. È necessario approfondire l'indagine, nonché attivare interventi urgenti di tutela e protocolli di monitoraggio demografico, con priorità nei confronti dei siti di speciale interesse conservazionistico.
eISSN:1825-5272
ISSN:0394-1914
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