Primi dati radiotelemetrici sul comportamento di dispersione della Volpe (Vulpes vulpes) in un'area costiera del Friuli-Venezia Giulia
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Centro Studi di Eto-ecologia (CSEE) - Dipartimento di Biologia - Università degli Studi di Trieste
 
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Riserva Naturale "Foce dell'Isonzo"
 
 
Publication date: 2003-10-31
 
 
Hystrix It. J. Mamm. 2003;14(IV ATIt Congress Supplement)
 
ABSTRACT
Nel 2001 e 2002 in provincia di Gorizia (loc. Isola della Cona, Riserva Naturale Regionale Foce dell?Isonzo) due giovani maschi di volpe sono stati marcati con radiocollari, al fine di raccogliere dati sulla loro dispersione. L?area di studio, di circa 20 km², presenta zone boscose, boscaglie golenali, prati umidi, canneti e barene, inserite, comunque, in un territorio soggetto ad agricoltura intensiva. Gli animali sono stati seguiti per 12 ore/notte nella prima fase e successivamente per 12 ore/settimana, suddivise in 3 turni tali da coprire l?intero arco della notte. La posizione è stata rilevata ogni 20 min. Il primo individuo (M1) è stato seguito dal 15.11.01 al 10.12.01 per 140 ore; il secondo (M2) dal 14.06.02 al 22.03.03 per 580 ore; la dispersione è iniziata il 17.11.01 per M1 e il 10.11.02 per M2. Entrambi hanno attraversato il fiume Isonzo, in un tratto ampio 145 m, in direzione Sud/Est, raggiungendo una zona agricola. In seguito non hanno mostrato la tendenza a tornare indietro, probabilmente a causa della presenza di un maschio territoriale. Durante il giorno non si sono verificati spostamenti apprezzabili. La massima area coperta per notte (metodo del Minimo Poligono Convesso) è stata di 10,7 km² per M1 (settima notte) e di 5,1 km² per M2 (diciassettesima notte). I punti più distanti raggiunti in linea d?aria rispetto a quello di attraversamento del fiume sono stati di 9,2 km per M1 e di 9,9 km per M2. La direzione e alcune delle traiettorie percorse sono risultate sovrapponibili per i due individui. Le convergenze di eventi che emergono dai risultati, raccolti a distanza di un anno, suggeriscono una certa obbligatorietà nei percorsi che potrebbe essere dovuta sia alla struttura territoriale che alla densità della popolazione di volpi (stimata tramite conteggio delle tane attive in 10-12 individui in periodo primaverile e in 27-30 individui in periodo autunnale). Si ipotizza una certa stabilità dei territori degli individui residenti, che emerge anche dall?uso di alcuni siti di riposo diurno comuni per M1 e M2 e dal continuo vagare di M2 in un?ampia area, anche 3 mesi dopo la dispersione. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con la Stazione Biologica ?Isola della Cona? (SBIC) e con la Cooperativa Ecothema. Si ringraziano tutti i volontari che hanno reso possibile la raccolta dati.
eISSN:1825-5272
ISSN:0394-1914
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